Facciamo un po' di chiarezza sul quadro legislativo italiano che continua progressivamente a imprimere una forte spinta alla diffusione del Welfare Aziendale.


Panorama legislativo

Il Welfare Aziendale si è notevolmente sviluppato negli ultimi anni, poiché il tema è entrato in maniera viva e necessaria nelle Politiche di Gestione delle Risorse Umane; tali politiche, a causa dei continui cicli di crisi economica, finanziaria e occupazionale, hanno messo radici sotto i processi di contrattazione aziendale, con l’obiettivo di curare il benessere dei lavoratori e del lavoro in Azienda.

Andiamo a scoprire insieme le tappe di questo processo.

Nel 1986 viene pubblicato il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) che ancora oggi è il testo di riferimento per l’erogazione di servizi di Welfare Aziendale.

Fino al 2015, la normativa non aveva creato ancora un binario solido sul tema dei Piani di Welfare Aziendale, esprimendosi esclusivamente in merito al vincolo dell’erogazione di beni e servizi inerenti alle finalità elencate nell’art.100 del Testo Unico (educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale, sanitaria e culto) ad un’erogazione unilateralmente dal datore di lavoro.

La Legge di Stabilità del 2016 ha dato una forte spinta di crescita sul tema del Welfare, introducendo novità in grado di incentivare in maniera concreta gli strumenti di welfare aziendale nella contrattazione collettiva:

  • Il principio di convertibilità del Premio di Risultato che permette al dipendente di scegliere per la conversione totale o parziale delle eventuali somme spettanti a fronte di premio per la produttività, in erogazione di beni o servizi
  • Il superamento del principio di volontarietà che ha allargato la detassazione anche ai servizi di welfare previsti dai contratti nazionali e dai regolamenti aziendali negoziati tra l’impresa e i sindacati.
  • L’ampliamento servizi defiscalizzati con
    • l’introduzione dei servizi a voucher, ossia documenti di legittimazione sia cartacei sia elettronici, per erogare servizi ai dipendenti
    • l’allargamento dei benefici goduti dal dipendente o dai suoi familiari ai servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi.

La Legge di Stabilità del 2017 ha introdotto altre due modifiche di rilievo per il Welfare aziendale:

  • L’innalzamento delle soglie di accesso al Premio di Risultato consentendo l’accesso alla tassazione agevolata fino ai dipendenti che abbiano percepito un reddito da lavoro non superiore a 80.000 euro e l’aumento dell’importo massimo annuo detassabile del premio di risultato a 3.000 euro. Tale importo può essere elevato a 4.000 euro nel caso di partecipazione paritetica dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro.
  • Un ulteriore ampliamento dei servizi defiscalizzati includendo tutti i servizi per l’infanzia e aprendo ai servizi di cura per familiari anziani o non autosufficienti e i contributi alle forme pensionistiche complementari e i contributi di assistenza sanitaria.

Nel 2018 la Legge di Bilancio ha disposto inoltre l’introduzione del servizio Trasporto Pubblico che prevede l’acquisto o rimborso dell’abbonamento per il dipendente e i familiari a carico.

La legge di stabilità 2019 ha proseguito l’opera di espansione e consolidamento del welfare aziendale, evidenziando che potranno beneficiare del Fondo per le politiche della famiglia anche le iniziative di conciliazione vita-lavoro e di welfare familiare aziendale.

Scopriamo le 10 regole per un virtuoso Piano Welfare

  1. Imparare a conoscere i propri dipendenti
  2. Conoscere il mondo del Welfare per scegliere i prodotti più giusti
  3. Non esistono soluzioni perfette, ma esistono soluzioni su misura
  4. Quando si inizia un Progetto di Welfare bisogna assicurarsi di portarlo a termine
  5. Lavora sempre per diffondere il proprio mantra aziendale
  6. Lavora sul concetto di team per lanciare l’individuo
  7. Fai conoscere bene la Piattaforma e la tecnologia a disposizione
  8. Occorre conoscere sempre la normativa e le regole welfare
  9. Il welfare non è filantropia, ma una concreta opportunità di business
  10. Sponsorizzate il vostro Welfare Aziendale

 

1. Imparare a conosce i propri dipendenti

Quando si vuole impostare un efficace Piano di Welfare Aziendale, occorre prima conoscere alla perfezione i propri dipendenti e le loro personali esigenze; è opportuno, quindi, partire da uno studio della popolazione dipendenti, individuando le principali necessità derivanti dalla tipologia di nucleo familiare, dall’età, il genere, le ambizioni professionali ed extra lavorative. L’Azienda, in questa fase, deve sapere interpretare l’impianto di analisi, in modo da poter formulare soluzioni calzanti e migliorative.

 

2. Conoscere il mondo del Welfare per scegliere i prodotti più giusti

Le iniziative che le Aziende possono intraprendere in termini di Welfare Aziendale possono riguardare svariate aree d’azione; pertanto, è necessario imparare a conoscere perfettamente il ventaglio di opportunità, per una scelta concreta e perfettamente calata sui propri dipendenti. Previdenza integrativa, Sanità integrativa, assicurazione per dipendenti e famiglie, conciliazione vita lavoro ed erogazione di formazione professionale, cultura e tempo libero, welfare territoriale…e molto altro ancora.

 

3. Non esistono soluzioni perfette, ma esistono soluzioni su misura

Il concetto di Welfare è talmente personalizzabile che per fare un Piano Welfare perfetto occorre semplicemente conoscere alla perfezione la propria Azienda. Si possono studiare modelli di welfare esistenti, ma quegli stessi modelli dovranno poi essere calati nel contesto, elaborando modifiche di integrazione ad hoc. Le variabili dei modelli sono tantissime, come la tipologia di dipendenti, l’orario di lavoro degli stessi, le dimensioni dell’azienda, il CCN di riferimento,  il territorio in cui opera…

 

4. Quando si inizia un Progetto di Welfare bisogna assicurarsi di portarlo a termine

Il Welfare lavora sulle dinamiche di benessere dei dipendenti, pertanto, quando l’Azienda decide di promuovere iniziative di Welfare deve avere la certezza di saperle portare a termine, altrimenti la manovra virtuosa che si ha in mente rischia di avere un effetto controproducente e un impatto negativo. Un percorso di Welfare lasciato a metà, allontana i dipendenti e porta a uno sconforto generale; per questo, il consiglio è quello di partire con progetti piccoli, progressivamente da integrare.

 

5. Lavora sempre per diffondere il proprio mantra aziendale

Parallelamente a un Piano di Welfare Aziendale è opportuno lavorare sulla condivisione con i propri dipendenti di una vision aziendale che abbraccia fortemente il mondo del welfare. Individuare e diffondere un mantra aziendale aiuta a cementare il legame con l’Azienda, creando un senso di appartenenza e di team che è la vera chiave del successo. Le Aziende più vincenti sono quelle che, quotidianamente, fanno leva con tutti gli strumenti aziendali interni ed esterni sul personale motto aziendale che abbraccia tutti trasversalmente.

 

6. Lavora sul concetto di team per lanciare l’individuo

Rispettando cicli continui e progressivi, occorre lavorare molto sulla gestione del team in azienda. Far cooperare più persone per un obiettivo comune è una delle attività più difficili da realizzare; pertanto, occorre svolgere attività di coaching mirate sul team, concentrandosi scrupolosamente sul concetto che il risultato di un collettivo arriva sulla base di un ottimo lavoro dei singoli. E i singoli lavoreranno bene se si trovano bene nel loro contesto. I People Manager devono monitorare sempre queste dinamiche, altrimenti i risultati a lungo termine diminuiranno.

 

7. Fai conoscere bene la Piattaforma e la tecnologia a disposizione

Un Virtuoso Piano di Welfare Aziendale è supportato da una Piattaforma: per una riuscita del progetto, occorre che i dipendenti conoscano perfettamente lo strumento che l’Azienda ha dato loro a disposizione. Pertanto, occorre organizzare cicli di formazione sulla Piattaforma, con l’obiettivo di far conoscere tutti i beni e i servizi alla persona a disposizione, una tecnologia che può facilitare “l’acquisto del benessere” e una creazione di una personale reportistica in grado di far monitorare gli acquisti per la vita extra lavorativa.

 

8. Occorre conoscere sempre la normativa e le regole welfare

Conoscere la normativa novellata sul welfare è un fattore indispensabile per attuare un piano di successo. È necessario avere in mente sempre tutti gli strumenti a disposizione che si possono attivare, le opportunità fiscali e le agevolazioni messe a punto dal contesto giuridico. Molte normative danno la possibilità alle Aziende di attivare Piani di Welfare in maniera agevole ed economicamente sostenibile, pertanto, la conoscenza è sempre la chiave del rilancio.

 

9. Il welfare non è filantropia, ma una concreta opportunità di business

Il Welfare è una concreta opportunità di business, di crescita e di sviluppo. Gli imprenditori più miopi vedono il welfare come un peso economico inutile e fine a sé stesso; gli imprenditori più virtuosi, al contrario, si sono accorti che un impianto di Welfare ben concepito e strutturato ogni due anni, porta ad un ritorno economico tangibile. Un dipendente felice è sempre un dipendente produttivo: questa equazione è la formula più efficace del business aziendale.

 

10. Sponsorizzate il vostro Welfare Aziendale

Oltre a un ritorno di business legato alla produttività diretta dei vostri dipendenti, un Piano di Welfare Aziendale può essere un perfetto volano di immagine se viene sponsorizzato attraverso una progressiva e mirata campagna promozionale sui social aziendali e sul proprio sito internet. È la cosiddetta formula della “pubblicità bianca” che promuove l’Azienda, senza lanciare prodotti o servizi venduti o erogati. Il Welfare agisce sempre virtuosamente sulla Responsabilità Sociale di Impresa e il Bilancio Sociale.

Una crescita testimoniata dai numeri

Il quadro legislativo continua ad imprimere una forte spinta alla diffusione del Welfare Aziendale.

Da un lato, ha dato alle grandi aziende la possibilità di arricchire le loro offerte di welfare, sia come importo economico che come varietà di scelta, dall’altro ha incentivato le PMI a introdurre il welfare aziendale e/o una componente di retribuzione variabile come i premi di risultato. Allo stesso tempo, ha dato vita a un vero e proprio mercato di offerta. In un paio di anni si è passati da una decina di aziende che offrivano servizi di welfare aziendale, tipicamente tramite piattaforme digitali, a un centinaio.

La crescita del settore è testimoniata da diverse ricerche condotte negli ultimi anni. In una recente ricerca A. T. Kearney, commissionata da Sodexo ben il 71% delle aziende intervistate ha dichiarato di offrire già un piano di benefit e welfare aziendale ai propri lavoratori (il benefit più diffuso è il buono pasto, erogato dal 58% delle aziende). Inoltre, il 33% del campione di aziende ha affermato di star lavorando attualmente sulle tematiche di welfare all’interno dell’azienda, mentre il 36% ha detto che le affronterà prossimamente. Solo l’8% ha affermato di non essere interessato a interventi di welfare aziendale.

Il Welfare Index PMI, giunto al suo quarto anno nel 2019, ha evidenziato come dal 2016 al 2019 le PMI molto attive nel welfare aziendale siano passate dal 7,2% al 19,6%. Ciò significa che ci sono circa 130.000 piccole e medie aziende che implementano piani finalizzati di welfare aziendale al miglioramento del benessere delle persone, costantemente monitorati per evidenziare lacune e aree di miglioramento. Un numero importante e confortante che continuerà a crescere al crescere di iniziative adeguate come la nostra realtà offre continuerà sempre ad offrire.

 

La formula del Welfare Aziendale è una sofisticata politica di business che produce valore per Aziende e dipendenti.

Scopriamo insieme il valore effettivo per il dipendente di 1000 euro di costo aziendale.

UNA TANTUM

€555
  • IN BUSTA PAGA

242€ costi aziendali

152 € tasse a carico del dipendente

51 € contributi a carico del dipendente

PREMIO DI RISULTATO

€631
  • IN BUSTA PAGA

242€ costi aziendali

69 € tasse a carico del dipendente

58 € contributi a carico del dipendente

WELFARE AZIENDALE

€1.000
  • CREDITI WELFARE

ZERO costi aziendali

ZERO tasse a carico del dipendente

ZERO contributi a carico del dipendente